COMUNICATO FIEI

Recentemente, il co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Gentili, ha chiesto di inserire nel decreto Semplificazioni quanto necessario a garantire il pieno godimento dei diritti politici per tutti i cittadini: le attuali procedure di raccolta delle firme per referendum e iniziative popolari, previste da una legge di cinquant’anni fa, sono state giudicate contrarie al diritto dei cittadini a partecipare alla vita pubblica dal Comitato diritti umani dell’Onu nel caso Staderini-De Lucia vs Italia, proprio a causa delle “irragionevoli restrizioni” che ostacolano l’azione dei Comitati promotori.

Con lo scoppio della pandemia, raccogliere le sottoscrizioni autenticate su moduli cartacei e le altre pratiche necessarie, è divenuto oltremodo difficoltose se non a volte impossibile, sia per chi risiede in Italia che per gli italiani all’estero, dove gli effetti delle restrizioni e la necessità di protezione degli operatori consolari si sono aggiunti ad una situazione di grave carenza degli organici e all’insufficienza di risorse della nostra rete consolare, che dura da oltre un decennio.

Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale e incomprensibile per cui oggi gli organici della rete sono quasi la metà di 15 anni fa, quando gli italiani all’estero erano poco più di 3 milioni. Mentre oggi, secondo le stesse anagrafi consolari, sono oltre 6,3 milioni i cittadini italiani che vivono fuori dai confini, titolari di diritti e ai quali i consolati dovrebbero essere in grado di erogare una ampia tipologia di servizi.

Tra questi anche quelli relativi ai diritti di partecipazione in occasione di iniziative referendarie e popolari, dell’elezione dei Comites, e in tutte le altre occasioni in cui deve essere certificata l’identità e la firma dei connazionali.

Il Faim (Forum delle associazioni degli italiani nel mondo) ha recentemente richiamato il Governo e i diversi ministri interessati a inserire l’adeguamento della rete consolare tra gli obiettivi primari della Riforma della Pubblica Amministrazione sia per ciò che concerne l’implementazione degli organici, sia per quanto attiene alla Digitalizzazione dei servizi, come previsto da due delle missioni del PNRR.

Tuttavia, senza attendere i tempi probabilmente non immediati di queste misure, vi sono interventi che possono sensibilmente migliorare la situazione come quella richiamata dall’Associazione Luca Coscioni, sulla firma digitale per le iniziative referendarie e di iniziativa popolare, applicabile anche per le procedure previste per le prossime elezioni dei Comites (approntamento delle liste e presentazione dei candidati) che altrimenti risulterebbero particolarmente complesse se non impossibili in molti contesti territoriali.

Quindi l’introduzione della firma digitale per sottoscrivere le proposte di referendum, ma anche per apporre le sottoscrizioni alle liste per le elezioni politiche, per il rinnovo delle elezioni dei Comites, anche in compresenza con le procedure attuali, sarebbe una semplificazione importante per favorire la partecipazione degli italiani all’estero alla vita civile e politica, soprattutto se questa innovazione venisse anticipata al 2021, come chiesto dall’associazione Luca Coscioni.

La Fiei (Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione), richiamando alla impellente necessità di un organico adeguamento e digitalizzazione della rete consolare come indicato, si unisce all’appello e sollecita il Ministro Colao ad introdurre la firma digitale, come strumento per ampliare e semplificare anche la partecipazione politica anche degli italiani all’estero.

Segreteria FIEI, 19-6-2021