Ist. F. Santi Sardegna: Un decalogo per non far scappare i cervelli all’estero

Istituto Santi: voli, lavoro, studio per combattere spopolamento

 

Di Stefano Ambu (da ANSA Sardegna)

Un decalogo per tornare in Sardegna e per non lasciarla. Obiettivo: far crescere l’isola e lottare contro lo spopolamento. Dieci idee di proposta dell’istituto Fernando Santi della Sardegna, grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna e con il contributo della Regione, con una raccolta di esperienze di cervelli in fuga. Un documento di sessantaquattro pagine con l’intento di creare una rete tra i giovani sardi residenti all’estero e quelli residenti ora nell’isola per cercare di frenare l’esodo e convincere anche i ricercatori emigrati a ritornare in “patria”.

Primo punto, arricchire l’offerta di aree tematiche universitarie, soprattutto con sbocchi altamente professionali). E poi si continua con l’immancabile appello, ad aumentare i voli da e per la Sardegna. E ancora: dare prioritá lavorative ai giovani sardi e coinvolgerli in workshops e internships in Italia e all’estero sia durante il ciclo di studi che nelle prime esperienze lavorative, offrire dei pacchetti “Back” allettanti con la richiesta a chi decide di tornare di creare nuove idee di sviluppo.

“Con questa prima tranche – spiega Pierpaolo Cicaló, presidente dell’istituto – abbiamo raccolto in Danimarca, Svezia, Spagna ed Inghilterra attraverso l’interazione con i circoli dei sardi di quelle nazioni, una serie di proposte e di iniziative di emigrati qualificati all’estero che saranno tema di confronto con esperti della cultura, della politica e dell’economia favorendo lo scambio e la realizzazione di progetti concreti”.

Stop alla nuova fuga: “Si parte, si scappa, si fugge, oppure più semplicemente si cercano luoghi più propizi per realizzare le proprie ambizioni – spiega Giuseppe Corongiu, responsabile culturale del progetto – per mettere a frutto il proprio talento, per realizzare i sogni. Ma non si tratta più della vecchia emigrazione, quella della valigia di cartone e dei lavori di base dal manovale, al pizzaiolo, all’operaio. La nuova emigrazione giovanile, che muove dalla Sardegna, ha anche costantemente questo nucleo di base sempre uguale, ma è caratterizzata sempre più da un segmento qualificato di forza intellettuale che si sposta verso altri lidi, altri contesti, altre prospettive, con un’identità più competitiva”.

Le esperienze. “Al giorno d’oggi – spiega Silvia Tolu, da Elmas a Copenaghen – sono passati 7 anni, ho due figli, sono professoressa associata, insegno in tre corsi, sono la supervisor di un postdoc e due dottorandi e dirigo il laboratorio di tecnologie neurorobotiche nella stessa università, che io stessa ho creato. Se potessi tornare in Sardegna…”. Altre idee e suggerimenti ancora da sardi che ce l’hanno fatta a Londra, Valencia, Aahrus. Vicende personali raccontate in italiano, inglese. E naturalmente anche in sardo.

 

 

FONTE: https://www.ansa.it/amp/sardegna/notizie/2023/02/27/un-decalogo-per-non-far-scappare-i-cervelli-allestero_fce863a6-c05e-44bf-a40b-24c3ae3ecb32.html