Il formato irrituale della assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, svolta ieri per la prima volta online alla presenza del ministro degli esteri Luigi Di Maio, ha stravolto l’ordine dei lavori così come è sempre stato da 29 anni a questa parte.
La plenaria, infatti, è sempre iniziata con la presentazione della relazione del Governo, documento con cui la Farnesina fa il punto sulle politiche per gli italiani nel mondo attuate dalle Direzioni generali competenti. I tempi stretti di ieri, dicevamo, non hanno consentito la presentazione della relazione, diffusa solo in serata, che dunque riportiamo integralmente di seguito. Tra le novità citate, la prossima costituzione di 12 nuovi Comites, che verranno eletti la prima volta l’anno prossimo.

Emergenza covid
“1. In risposta all’emergenza sanitaria provocata dal diffondersi del Covid-19, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si è attivato promuovendo una serie di operazioni di rientro. A partire dal 23 gennaio 2020, ed alla data del 15 settembre 2020, la Farnesina ha facilitato il rientro di 110.802 connazionali, attraverso 1.078 operazioni di tipo aereo, navale e terrestre, che hanno interessato ben 180 Paesi. Le chiamate gestite dall’Unità di Crisi nel periodo di tempo considerato sono state 201.281, mentre gli accessi al sito “Viaggiare Sicuri”, sempre dal 23 gennaio al 15 settembre, sono stati 13.687.220, pari ad un aumento percentuale del 374% rispetto allo stesso periodo del 2019. Infine, nello stesso periodo sono stati scaricati circa 250.000 applicativi per dispositivo mobile dell’Unità di Crisi. Si è trattato di una situazione senza precedenti, alla quale l’Amministrazione ha cercato di rispondere con impegno e abnegazione, mettendo tutte le proprie risorse a servizio dei connazionali bloccati all’estero in oggettiva difficoltà. Nell’ambito di una emergenza sanitaria ancora in forte evoluzione, la Rete diplomatico-consolare ha finora prestato assistenza consolare a oltre 700 connazionali malati di Covid-19 e ai loro familiari, offrendo in particolare sostegno ai numerosi cittadini italiani ricoverati all’estero, spesso in condizioni di particolare difficoltà”.

Assistenza finanziaria ai connazionali
“2. Per connessione d’argomento, vale la pena ricordare quanto fatto in tema di assistenza finanziaria diretta dei connazionali all’estero che versassero in stato di indigenza o di necessità. L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione nel mondo del Coronavirus ha spinto il Governo italiano a stanziare complessivamente, dapprima con il “Decreto Cura Italia” e successivamente con il “Decreto Rilancio”, 6 milioni di euro.
A fronte di tale aumento delle risorse, nonché delle sempre crescenti criticità segnalate dalla rete diplomatico-consolare, si è ritenuto opportuno allargare la platea dei possibili beneficiari di assistenza, prevedendo una temporanea estensione delle casistiche già previste dalla Circolare Ministeriale n.2 del 2018.
Innanzitutto si è prevista, in via eccezionale e previo accertamento delle reali condizioni di necessità, la possibilità di erogare sussidi in favore dei connazionali non residenti, mentre per quanto riguarda i prestiti con promessa di restituzione, il termine di restituzione normalmente previsto in 90 giorni, è stato esteso fino ad un massimo di due anni.
Sono state infine individuate delle ulteriori tipologie di intervento, che vengono qui di seguito elencate a titolo esemplificativo:
a. sono stati previsti aiuti economici in favore di connazionali titolari di piccole/micro imprese che abbiano subito un danno dal blocco totale o dalla riduzione della propria attività a causa delle restrizioni collegate alla pandemia, tale da aver causato la perdita di reddito (almeno il 50% del reddito registrato nell’ultimo anno) di titolare e/o addetti o da rischiare il fallimento dell’impresa;
b. può essere corrisposto un bonus sussidio per il rimpatrio in favore dei connazionali che decidano di rientrare definitivamente in Italia. Oltre al pagamento del titolo di viaggio, si può in questo caso concedere un sussidio ulteriore per sostenere il connazionale nella fase iniziale di reinserimento nel tessuto sociale in Italia.
c. Come già stabilito dalla Circolare n.2/2018, le Rappresentanze diplomatiche e consolari sono state invitate a stipulare convenzioni o contratti con Enti e Istituti pubblici o privati al fine di fornire adeguata assistenza sanitaria (visite mediche, tamponi, esami sierologici, farmaci…) ai connazionali in stato di necessità, colpiti da Coronavirus o da altre patologie, che non abbiano accesso alla sanità privata e per i quali le strutture sanitarie pubbliche non siano in grado di offrire cure adeguate. Tali convenzioni posso essere stipulate anche per erogare sussidi sotto forma di buoni pasto o pacchi alimentari nei casi in cui il connazionale e il rispettivo nucleo familiare siano obbligati a rispettare la quarantena con isolamento domiciliare.
d. Come forma di sostegno all’apprendimento, al fine di garantire l’accesso all’istruzione per i figli in età scolare di famiglie italiane bisognose, nel caso in cui le istituzioni scolastiche locali abbiano adottato la didattica a distanza, le Sedi possono erogare sussidi finalizzati all’acquisto di strumentazione informatica quali PC, laptop, tablet, smartphone o comunque sistemi che consentano la connessione alla rete internet. In alternativa le Rappresentanze stesse possono procedere all’acquisto diretto di tali strumentazioni e fornirle in prestito ai connazionali che ne abbiano necessità.
e. In collaborazione con qualificati Enti pubblici o privati locali, possono essere promossi programmi di riqualificazione professionale di cui possono giovarsi i connazionali che, a causa della crisi da Coronavirus, abbiano perso il lavoro.
Ad oggi, sono pervenute richieste di integrazione sul Cap. 1613 del bilancio MAECI, da destinare cioè all’assistenza diretta, pari a Euro 2.297.742,97. Tali richieste provengono per il 41% dalle Sedi diplomatico-consolari in America Latina, per un 30% da quelle in Africa, per il 13% dalle Sedi asiatiche, per l’11% da quelle dell’Unione Europea e balcaniche, per un 3% dalle Sedi in Oceania e per il 2% dagli Uffici diplomatico-consolari in America Settentrionale (vedi grafico sottostante). Si tratta di richieste pari a poco più di un terzo rispetto al totale disponibilità aggiuntive, che equivalgono a 6 milioni di euro, come precedentemente ricordato. A tal riguardo, il Ministero ha ripetutamente ricordato alle Sedi di usufruire dei fondi e di attivare modalità integrative di assistenza a favore dei connazionali più bisognosi all’estero.
Per quel che attiene invece all’ assistenza indiretta (Cap. 3105), allo stanziamento di bilancio iniziale previsto in materia per l’esercizio finanziario 2020, pari a Euro 440.326 – invariato rispetto al 2019 – sono stati aggiunti 70.000 euro per far fronte alle richieste di assistenza ulteriori dovute al dilagare dell’epidemia di COVID – 19. Lo stanziamento complessivo sul Capitolo 3105 è stato quindi pari a 510.326 euro.
Nella determinazione degli importi dei contributi si è tenuto come sempre conto dei parametri previsti dalla Circolare n.1 del 2003 e richiamati dal Decreto Ministeriale 4511/176 del 5 aprile 2016. L’obiettivo dell’Amministrazione è privilegiare ospedali e case di riposo operanti in Paesi con bassi standard medico-assistenziali, nonché Enti che offrono assistenza agli anziani e ai minori. Particolare attenzione è stata dedicata alle richieste di materiali sanitari per il contrasto all’attuale epidemia.

Elezioni comites e cgie
“3. Come stabilito dall’articolo 14 comma 3 del decreto legge del 30 dicembre 2019, n. 162, le elezioni dei Comitati degli Italiani all’estero (Com. It. Es.) e, conseguentemente, del Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE), inizialmente previste per il 2020, cioè a 5 anni dalle ultime elezioni, quelle tenutesi, come noto, nell’aprile del 2015, sono state rinviate ad un periodo compreso tra il 15 aprile e il 31 dicembre 2021.
Le elezioni in questione rappresentano un esercizio assai complesso in termini di adempimenti, nonché oneroso per la Rete estera e per l’Amministrazione centrale del MAECI. Esse necessitano, per assicurarne la riuscita, di idonee coperture finanziarie, che dovranno essere previste con la prossima legge di bilancio, in base a quanto stabilito dall’art. 27, comma 2, della legge n. 286/2003 (“Gli stanziamenti necessari a far fronte agli oneri derivanti dalle elezioni per il rinnovo dei Comitati sono determinati con la legge di approvazione del bilancio di previsione dello Stato relativa agli esercizi finanziari cui le spese stesse si riferiscono”).
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso la rete diplomatico-consolare è già impegnato nello svolgimento dei primi preliminari adempimenti connessi alla prossima tornata elettorale. Come prescritto dalla normativa vigente, è stato recentemente chiesto alle Ambasciate interessate dalla costituzione di nuovi Comitati, ai sensi dell’articolo 1 primo comma della Legge 286 del 2003, di verificare con le rispettive Autorità di accreditamento che sussistano le condizioni per assicurare la possibilità di eleggere i nuovi Comitati il prossimo anno.

È al momento prevista l’istituzione di 12 nuovi Comites (Budapest, Capodistria, Helsinki, Hong Kong, Istanbul, L’Avana, La Valletta, Mosca, Santo Domingo, Shanghai, Singapore, Tokyo). La lista però potrebbe essere aggiornata in considerazione dei dati AIRE che risulteranno a fine anno. Il MAECI ha già anche avviato i necessari contatti con il Ministero dell’Interno, per sensibilizzare il predetto Dicastero circa la necessità di una rapida pubblicazione dell’elenco aggiornato di cui all’articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, necessario per individuare i nuovi Comitati da istituire sulla base della soglia dei 3.000 connazionali residenti prevista dal citato articolo 1 della Legge 286/2003.
Questa Amministrazione ha inoltre già richiesto alle Sedi interessate dei preventivi di spesa in modo da poter assicurare per tempo i fondi necessari per l’appuntamento elettorale del prossimo anno.
Verranno inoltre diramate istruzioni alla rete diplomatico-consolare al fine di aggiornare le associazioni italiane iscritte ai rispettivi Albi consolari che, come noto, contribuiscono all’elezione dei membri territoriali di codesto Consiglio Generale.
Infine, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è già da tempo impegnato nel promuovere la più ampia partecipazione delle nostre Comunità all’estero al rinnovo dei Com.It.Es., soprattutto attraverso la sperimentazione del voto elettronico e la sua pronta messa in sicurezza. La Legge di Bilancio del 2019 ha stanziato 1 milione di euro a finanziamento di uno studio di fattibilità sulle modalità più sicure ed avanzate per attuare il voto elettronico. Per avviare tale studio, il MAECI è parte di un tavolo di consultazione, assieme ai Ministeri dell’Interno e dell’Innovazione, chiamato a verificare quali siano le modalità più sicure per attuare questa rivoluzione tecnologica”.

Fondi ai Comites
“4. È altresì importante ricordare il tema dei finanziamenti ai Comites per la realizzazione di interventi in favore degli Italiani all’estero. Come noto, in data 28 luglio 2020 è entrata in vigore la nuova circolare n.2/2020, che sostituisce la n.4/2007 e ha come obiettivo principale quello di semplificare le procedure contabili dei Comites, per consentire loro di svolgere un’azione sempre più efficace nell’interesse delle crescenti e multiformi esigenze delle Comunità italiane di riferimento. A partire dalla presentazione dei bilanci consuntivo 2020 e preventivo per il 2021, vengono snelliti gli adempimenti relativi alla trasmissione della documentazione contabile e si amplia il quadro delle iniziative che possono essere promosse dai Com. It. Es. con i finanziamenti ministeriali. Sarà quindi possibile finanziare anche le manifestazioni culturali, sportive e ricreative, ed organizzare eventi anche al di fuori della circoscrizione consolare di riferimento. Inoltre, al fine di semplificare la rendicontazione per i Comitati operanti in area “non euro”, è stata introdotta una disposizione che uniforma l’applicazione dei tassi di cambio ed elimina il calcolo del controvalore in euro per le singole voci di spesa.
La Legge di bilancio 2020 ha previsto in favore dei Com.It.Es. per il corrente esercizio finanziario uno stanziamento sul capitolo di bilancio 3103 pari a Euro 2.248.138, ovvero un milione di euro in più rispetto al 2019. Sul capitolo 3106 sono stati invece stanziati euro 69.680 per le spese di viaggio sostenute dai Presidenti dei Com. It. Es. per recarsi alle riunioni di cui all’articolo 6 della legge 286 del 2003 – dei quali ad oggi, soprattutto per via delle limitazioni negli spostamenti dovute alla pandemia, ne risultano erogati euro 30.439, ovvero poco meno della metà. Si segnala inoltre che le risorse assegnate al CGIE sul capitolo 3131 per il 2020 sono pari ad euro 1.107.500, vale a dire un incremento di circa il 45% rispetto all’esercizio 2019.
Al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse sul capitolo 3103, il MAECI, d’accordo con il CGIE, ha convenuto di assegnare ai Comitati, quale finanziamento ordinario per il 2020, lo stesso importo del 2019 maggiorato di una quota del 10%, per complessivi 1.323.360,50 euro. La quota residuale (rispetto allo stanziamento sul capitolo 3103 di cui sopra) pari ad euro 924.777,50, è invece servita in piccola parte – 8.000 euro – alla copertura di sopravvenuti costi indispensabili per il funzionamento e l’adempimento dei compiti istituzionali propri degli Enti in questione, mentre la quasi totalità delle restanti risorse è stata destinata alla possibilità di finanziare progetti speciali ed iniziative delle comunità dei connazionali residenti all’estero. Accanto alle principali tematiche cui è stata dedicata attenzione negli ultimi anni, come ad esempio la nuova mobilità, la migrazione circolare, studi specifici sull’emigrazione ed il potenziamento di canali telematici e innovativi di comunicazione, si è ritenuto che, proprio alla luce dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, i Com.It.Es. potessero esprimere un rafforzato ruolo di sostegno delle comunità italiane di riferimento attraverso la promozione di progetti che avessero un valore aggiunto nel contrasto agli effetti della pandemia. Alla data del 18 settembre 2020 sono stati erogati per progetti specifici complessivi euro 533.581 di cui circa un terzo – vale a dire 161.309,50 euro- per progetti pensati specificamente per sostenere le comunità più colpite dall’emergenza COVID-19. In considerazione delle condizioni socio-sanitarie globali, tali progetti hanno inoltre avuto la precedenza nell’ordine di erogazione.
Molte di queste iniziative legate al Covid hanno avuto come obiettivo quello di tutelare i connazionali nella gestione di problematiche sociali e psicologiche. Ad esempio, sono stati creati degli sportelli virtuali per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, a sostegno di quei connazionali che lo avevano perso a causa della pandemia, oppure sono stati organizzati corsi di formazione on-line, o ancora sono state realizzate delle piattaforme on-line per incoraggiare e sostenere varie attività di tirocinio e stage e/o di scambio professionale e culturale tra studenti”.

Lingua e cultura
“5. La legge di bilancio 2020 ha confermato la misura delle risorse messe a disposizione per le attività culturali e informative a favore degli italiani all’estero. La quota di stanziamento destinata per legge all’acquisizione di servizi informativi prestati dalle agenzie di stampa specializzate (Euro 400.000,00) è stata interamente impegnata, primariamente per il rinnovo degli abbonamenti ai notiziari quotidiani e settimanali di dette agenzie, nonché per l’acquisizione di prodotti editoriali accessori (che si avvalgono, ad esempio, anche della diffusione tramite social network o del formato video). Tali prodotti editoriali extra sono volti in particolare ad alimentare l’attenzione sul “turismo delle radici”, anche alla luce dell’attuale particolare congiuntura determinata dall’emergenza Covid-19, che ha comportato ampie restrizioni alle possibilità di viaggiare e una rilevante flessione in tutto il settore turistico. Il tema del “turismo delle radici”, si tiene a ricordare, è stato inoltre individuato dalla Farnesina, ed in particolare dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, tra i temi prioritari su cui orientare l’azione amministrativa anche nel corso del prossimo triennio. Inoltre, si è ritenuto opportuno utilizzare parte delle risorse per creare uno spazio informativo destinato al racconto delle storie di alcuni connazionali che, da espatriati, hanno poi scelto di rientrare in Italia, per stabilirvi la propria attività e costruirvi il proprio futuro, anche cogliendo le opportunità offerte dalle varie agevolazioni ed incentivi istituzionali dedicati al cosiddetto “rientro dei cervelli”, che includono, tra gli altri, provvedimenti di contrasto allo spopolamento dei piccoli centri, specialmente nelle regioni meridionali.
In materia di attività culturali e informative a carattere generale, dal relativo stanziamento (Euro 273.801,00) è stata detratta una quota pari a circa il 25% (Euro 70.000,00), che si è ritenuto necessario utilizzare per integrare le disponibilità del summenzionato capitolo di bilancio destinato all’assistenza indiretta, il 3105, così da poter far fronte alle richieste pervenute dagli enti per il maggior fabbisogno connesso all’emergenza Covid-19. Con i restanti fondi si sta invece provvedendo all’attuazione di iniziative incentrate da un lato sulla conservazione della memoria dell’esperienza migratoria italiana (in particolare, digitalizzazione e creazione di un archivio informatizzato online di tutti i numeri della storica rivista “Emigrazione”, fondata da Carlo Levi); dall’altro, sulla ricerca accademica nell’ambito del “turismo delle radici”, attraverso il finanziamento di uno studio che prevede la somministrazione di almeno 10.000 questionari a potenziali utenti del settore, con lo scopo di individuarne le particolari aspettative e di fornire così un supporto pratico agli enti e agli operatori interessati a tale segmento turistico, sviluppando servizi mirati per i potenziali fruitori, che hanno bisogni ed esigenze del tutto diversi da quelli del turista inteso nell’accezione classica del termine. Sempre a potenziamento del segmento turistico cosiddetto “delle radici”, si è altresì provveduto a sostenere finanziariamente la redazione del secondo volume della “Guida alle radici italiane”, dedicato alle regioni Lombardia, Lazio, Molise, Calabria e Sicilia, che sarà stampato e diffuso nel corso del 2021”.

Rete consolare
“6. Per quanto riguarda la situazione della rete consolare italiana, al 31 dicembre 2019 si contavano 9 Consolati Generali di I classe, 52 Consolati Generali, 2 Consolati di I classe, 15 Consolati e 3 Agenzie consolari (per un totale di 81 Uffici) cui vanno aggiunte 92 Cancellerie consolari, istituite nell’ambito di altrettante rappresentanze diplomatiche, e le sezioni consolari di tutte le restanti Ambasciate.
Gli Uffici diplomatico-consolari sono inoltre coadiuvati da circa 500 Uffici consolari onorari, particolarmente numerosi nei Paesi di grande estensione territoriale e con importanti comunità italiane (come il Brasile, l’Argentina, gli Stati Uniti, etc.).
La rete diplomatico-consolare è rimasta operativa sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria connessa alla pandemia da Covid-19. Anche quando, in alcuni specifici casi, a seguito della positività accertata o sospetta al Coronavirus del personale in servizio si è dovuto procedere allo sgombero temporaneo e alla successiva sanificazione delle strutture delle sedi, ciò è avvenuto senza alcuna interruzione dell’operatività, organizzando l’attività lavorativa in modo flessibile ed anche attraverso il ricorso al lavoro agile o da remoto (mediante recapiti telefonici ed e-mail dedicati). In questo modo, si è riuscito a garantire lo svolgimento, in condizioni di sicurezza, dell’insieme delle attività indifferibili e degli interventi prioritari e urgenti a favore dei connazionali, contemperandoli con la protezione del personale dai rischi di contagio.
In linea con la normativa nazionale, in particolare, la presenza dei lavoratori negli uffici all’estero di pubbliche amministrazioni, comunque denominati, è stata permessa nei limiti previsti dalle disposizioni emanate dalle autorità sanitarie locali per il contenimento della diffusione del Covid-19. Il livello di operatività e di presenza fisica del personale in ciascuna sede è dipeso quindi dall’andamento della situazione sanitaria locale e ha mirato ad assicurare la massima tutela della salute degli operatori consolari, nonché degli utenti ricevuti nei consolati. A tal fine, sotto il profilo organizzativo, sin dall’inizio dell’emergenza, si è stabilito di ricevere il pubblico solo su appuntamento e previa valutazione delle ragioni di necessità e urgenza e dell’essenzialità del servizio richiesto, variabili a seconda del Paese nonché delle concrete necessità del connazionale. Gli uffici della rete diplomatico-consolare hanno stabilito autonomamente – sulla base di un’attenta valutazione delle condizioni in loco – come regolare l’afflusso del pubblico, sempre garantendo il rispetto delle misure di distanziamento sociale, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale ed evitando gli assembramenti.
Nonostante le oggettive difficoltà legate alle misure di prevenzione adottate dalle autorità dei Paesi in cui sono presenti nostri Uffici (ad es., la chiusura delle frontiere e degli aeroporti, l’obbligo di tamponi, di quarantena, etc.) sono stati intensificati gli sforzi volti a garantire un’equa e quanto più regolare possibile distribuzione delle risorse umane nella rete diplomatico-consolare, assicurando continuità negli avvicendamenti e nei trasferimenti di personale tra sedi, nonché tra sedi e amministrazione centrale: dall’inizio dell’anno sono stati infatti realizzati oltre 300 movimenti di personale di ruolo del MAECI. In particolare, si è attribuita massima priorità alle assegnazioni di funzionari e personale delle qualifiche funzionali presso sedi e uffici consolari, soprattutto nelle regioni a più alta presenza di connazionali (ad es., l’America Latina), pur in quadro di risorse ancora limitato. In previsione delle assunzioni previste auspicabilmente per fine anno, è in fase di elaborazione un piano di future assegnazioni all’estero, compatibile con l’esigenza di assicurare una ancor più lineare erogazione dei servizi consolari. Per quanto riguarda il personale assunto localmente a contratto, in assenza di un nuovo aumento del contingente, attualmente pari a 2920 unità (+15% in 10 anni), oltre il 70% delle unità concesse rispettivamente con la Legge di bilancio 2018 (100 unità), la Legge di bilancio 2019 (50 unità) ed il cosiddetto Decreto Brexit (50 unità), è stato destinato al rafforzamento della rete degli uffici consolari”.

Servizi consolari
“7. È importante poi ribadire l’impegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel fornire servizi consolari sempre più efficienti per le nostre numerose collettività all’estero.
L’emergenza pandemica ha evidenziato con forza la necessità di accelerare il processo di dematerializzazione delle procedure di lavoro e di digitalizzazione dei servizi per i cittadini. Con questo obiettivo, negli ultimi mesi la Farnesina ha realizzato ed aggiornato diversi portali online e programmi gestionali. Tra questi, ad esempio, il nuovo portale “Innovitalia”, online dallo scorso 1 luglio, che censisce i ricercatori italiani all’estero con l’obiettivo di creare un network tra loro e di metterli in contatto con il mondo dell’industria.
Nell’ambito dei servizi consolari, lo scorso 15 luglio il MAECI ha pubblicato online una versione aggiornata del portale “Fast-It” con una nuova veste grafica, e nelle prossime settimane il portale sarà arricchito da nuove, ulteriori funzionalità.
Le Sedi consolari hanno avviato il rilascio della carta di identità elettronica: a Vienna, Atene e Nizza, che nell’autunno del 2019 erano state le sedi pilota, si sono aggiunte di recente Riga, Tallin, Vilnius, Bucarest e Nicosia, e nelle prossime settimane il rilascio del documento sarà possibile anche in Germania e in Lussemburgo. È significativo sottolineare che questo nuovo servizio consente anche agli operatori consolari di interrogare l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), una delle piattaforme principali dell’agenda digitale del Paese, a vantaggio di una più efficace gestione degli schedari consolari e di una maggiore efficienza del servizio reso al cittadino, anche nell’ottica del principio “once only”.
In occasione dell’appena trascorso appuntamento referendario, molto è stato inoltre fatto per agevolare il lavoro delle Sedi consolari e garantire in maniera sempre più efficace il diritto di voto dei connazionali all’estero e la consegna dei plichi elettorali. I portali “Voto all’estero” ed “Elenco elettori” in uso presso le Sedi consolari sono stati così aggiornati con nuove funzionalità assicurando uno snellimento del lavoro e una maggiore celerità di trattazione delle pratiche relative al voto.
La Farnesina ha inoltre aderito alla piattaforma “PagoPA” per il pagamento dei servizi consolari online e negli ultimi mesi contatti si sono avuti con il Ministero dell’Innovazione e della Digitalizzazione per testare il “Portale dei pagamenti”, che sarà attivo presso le prime Sedi pilota entro la fine dell’anno.
Proseguono anche le attività relative all’aggiornamento della piattaforma “Prenota Online”, con la quale gli italiani residenti all’estero possono prenotare un appuntamento presso l’ufficio consolare di competenza.
È stato inoltre avviato il progetto di digitalizzazione degli archivi cartacei delle Sedi consolari: sono state inviate alla rete le istruzioni operative di processo e tecnologiche, e numerose Sedi hanno aderito all’iniziativa, inviando i propri progetti di digitalizzazione. Le prime Sedi pilota potranno avviare le attività presumibilmente entro la fine dell’anno.
Stanno iniziando proprio in questi giorni le attività relative all’aggiornamento delle attuali piattaforme documentali della Farnesina e della rete diplomatico-consolare. Si tratta di un progetto importante, che consentirà una più efficace gestione del documento informatico e di protocollo, una migliore interoperabilità con altre Pubbliche Amministrazioni, con l’obiettivo costante della dematerializzazione crescente e dello snellimento dei metodi di lavoro, con ricadute positive attese sui servizi della Farnesina a cittadini e imprese.
Infine, è importante segnalare che nel pieno della crisi pandemica, il MAECI, a seguito dell’applicazione di modalità flessibili di lavoro anche alle Sedi estere, ha adottato un’apposita soluzione volta a consentire a circa 20 grandi Uffici diplomatico-consolari pilota l’accesso da remoto agli applicativi ministeriali impiegati per lo svolgimento delle attività consolari. Nel frattempo, sono in corso di test ulteriori soluzioni tecnologiche (“bolla protetta” e sistema di doppia autenticazione) che – nel garantire adeguati livelli di protezione informatica – consentano di rendere l’accesso da remoto sempre più scalabile, anche in termini di estensione, ad un maggior numero di Sedi e di applicativi”.

Enti gestori
“8. Nell’ambito dell’esercizio di ripartizione delle risorse disponibili per l’anno 2020 sul capitolo 3153 destinato agli Enti Gestori/Promotori dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, sono state ad oggi disposte le assegnazioni per 13.788.245 euro a 79 enti beneficiari. L’importo complessivo già erogato alle Sedi ammonta a 8.080.196 euro, pari a oltre la metà della disponibilità complessiva.
Sul tema delle risorse finanziarie per le iniziative di promozione della lingua e cultura italiana, si segnala tuttavia l’esigenza, espressa anche dal CGIE, del rifinanziamento, a decorrere dal 2021, del Fondo per il potenziamento della promozione della Cultura e della Lingua italiana all’Estero, che nell’esercizio finanziario 2020 ha esaurito la propria validità e che, nel quadriennio 2017-2020 appena trascorso, ha prodotto ottimi risultati.
Per quanto riguarda in particolare i corsi di lingua, il 31 luglio scorso è stata emanata una nuova circolare, la n. 3 del 2020, che sostituisce la Circolare 13 del 2003. Frutto anche di un lungo lavoro comune con il CGIE, la circolare 3/2020 contiene numerose innovazioni e risponde alle esigenze di trasparenza avvertite anche dalle istanze parlamentari. Naturalmente, la situazione di emergenza sanitaria tuttora in corso richiederà da parte dell’Amministrazione, nell’applicazione della nuova normativa, tutta la flessibilità necessaria per facilitare la transizione verso il nuovo meccanismo di gestione, che mira a valorizzare sempre più il ruolo degli enti promotori della lingua e della cultura italiana”.

Scuole italiane all’estero
“9. Per quanto concerne il sistema scolastico italiano all’estero, si segnala con grande preoccupazione la decisione delle autorità eritree che ha portato alla sospensione, si auspica soltanto temporanea, delle attività della Scuola italiana ad Asmara. Il Governo italiano ha mostrato durante l’intera vicenda ampia e reiterata disponibilità al dialogo. Considerata l’importanza storica di tale Istituto ed il ruolo di promozione della lingua e della cultura italiana che lo stesso ha svolto negli anni, il Governo continuerà a ricercare soluzioni atte alla pronta ripresa delle attività scolastiche.
Il resto delle scuole statali e paritarie all’estero ha ripreso regolarmente le proprie attività, sotto il monitoraggio del MAECI per quanto attiene alla situazione relativa alla copertura delle cattedre in avvicendamento, che ricade attualmente sotto la responsabilità del Ministero dell’Istruzione, al fine di limitare al massimo i possibili disagi derivanti dai ritardi nell’assegnazione dei posti, specie nell’attuale quadro pandemico”.

Premi, corsi, cattedre di italianistica e nuove piattaforme
“10. Come strumenti concreti di promozione della nostra lingua e cultura all’estero, il MAECI assegna inoltre contributi diretti a sostenere l’insegnamento della lingua italiana all’estero ed eroga contributi per le traduzioni di opere letterarie e scientifiche italiane da pubblicarsi all’estero. Nel 2019 sono stati assegnati circa 250 contributi per la creazione e il mantenimento di cattedre universitarie di lingua italiana in 70 Paesi e 40 contributi a favore di Enti ed Associazioni per corsi di formazione ed aggiornamento per docenti universitari di lingua italiana in 25 Paesi. Una parte dei fondi è stata infine destinata alle cattedre universitarie straniere che hanno aderito al Progetto “Laureati per l’Italiano”, che ha previsto l’invio all’estero di docenti specializzati nell’insegnamento della lingua italiana L2/LS. La ripartizione di questi contributi per il 2020 è ancora in fase di definizione. Per quanto concerne infine le attività di promozione della lingua e cultura italiana messe in campo dalla rete del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale durante la fase emergenziale, fin dal mese di marzo molti Istituti Italiani di Cultura hanno proseguito in modalità telematica i corsi di lingua italiana che erogavano in presenza, garantendo in tal modo la continuità dell’insegnamento per gli iscritti.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sta ora lavorando con i fondi messi a disposizione dal decreto “Cura Italia” alla realizzazione di una piattaforma online di e-learning destinata agli Istituti Italiani di Cultura, per dotarli di uno spazio in cui strutturare ed erogare i propri corsi distanza.
In conclusione, si ricorda che tra i tanti progetti avviati nel corso della pandemia, la Farnesina ha incentivato le traduzioni del libro italiano all’estero ed ha fattivamente contribuito al lancio del portale Newitalianbooks.com, sviluppato da Treccani, che si pone l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione del comparto editoriale italiano”.

Venezuela e Brexit
“11. In conclusione, è importante fornire alcuni aggiornamenti relativi alle difficoltà specifiche incontrate da alcune Comunità di nostri connazionali, segnatamente quella in Venezuela e quella in Regno Unito, che per ragioni differenti hanno necessitato di un sostegno maggiore da parte della rete diplomatico-consolare e anche da parte dei nostri organi rappresentativi all’estero.
Partendo in primo luogo dalla situazione in Venezuela, si sottolinea come l’Italia sia intervenuta a tutela dei circa 140.000 connazionali residenti, attraverso una serie di misure per permettere, soprattutto, la fornitura diretta ai nostri connazionali di medicinali, divenuti irreperibili sul mercato locale, con copertura dell’intero territorio venezuelano. Tale operazione è risultata finora efficace anche nelle località più remote.
Con il dilagare della pandemia anche in America Latina, gli Uffici della rete diplomatico-consolare in Venezuela si sono immediatamente attivati per prestare assistenza ai connazionali indigenti attraverso la concessione di sussidi. Da inizio 2020 e al 23 settembre scorso, il Consolato Generale di Caracas ha erogato oltre 850 sussidi, pari ad un totale di euro 434.000 circa, mentre il Consolato di Maracaibo ha erogato circa 184 sussidi a favore dei connazionali indigenti, per un ammontare complessivo pari a circa 15.000 euro. Si è trattato di una assistenza fornita con estrema attenzione alle singole esigenze e sfruttando ogni possibile forma di aiuto, da quello strettamente sanitario alla fornitura di alloggi e buoni pasto, in ragione del sommarsi degli effetti della pandemia da Covid-19 a condizioni socio-economiche locali già cronicamente precarie.
Per quanto concerne il recesso del Regno Unito dall’Unione Europea, nell’ambito dei negoziati ancora in corso sulla futura relazione tra Regno Unito e Unione europea nella fase successiva alla Brexit, la Farnesina continua a monitorare attentamente la questione della tutela dei diritti dei cittadini italiani residenti nel Regno Unito stimolando, attraverso una capillare campagna informativa condotta dall’Ambasciata a Londra, l’adesione dei connazionali residenti nel Regno Unito, che ne abbiano interesse e diritto, allo European Union Settled Scheme (EUSS). Tale status permetterà ai cittadini italiani di mantenere i diritti acquisiti nella fase di appartenenza all’Unione europea, quali la libertà di stabilimento e di circolazione. Le domande di EUSS avanzate da cittadini italiani raggiunte in agosto sono ormai circa 372.000 (su circa 430.00 iscritti all’AIRE) e rappresentano il 10% delle domande avanzate allo Home Office britannico facendo dell’Italia la terza comunità, dopo Polonia e Romania, per numero di richieste avanzate”.

 

FONTE: aise