Continua in Parlamento l’esame del disegno di legge sulla riduzione dei parlamentari che prevede anche  la diminuzione degli eletti all’estero in rappresentanza dei nostri connazionali in emigrazione. Le Commissioni Affari Costituzionali del Senato prima e in questi giorni alla Camera dei Deputati stanno effettuando nel merito audizioni di soggetti di rappresentanza deli italiani all’estero.

Il portavoce del Forum delle Associazione degli  italiani  nel mondo (FAIM), Rino Giuliani, al riguardo ha dichiarato “il Coordinamento del FAIM ha esaminato, nella sua recente riunione, gli atti  parlamentari e i pareri dei costituzionalisti incaricati di esprimere pareri sulla riforma, non trovando alcunché di indicativo, se non una precisa volontà di comprimere il numero degli eletti all’estero, cosa non  risolutiva rispetto al funzionamento del Parlamento, proprio nel momento in cui l’emigrazione è in costante crescita”.

Unico spunto positivo, sottolinea ancora  Rino Giuliani, è quello dato nella audizione dal professor Silvio Troilo, dell’Università di Bergamo, che al Senato ha dichiarato che “la riduzione a 4 dei senatori eletti nella Circoscrizione Estero produrrebbe o la necessità di accorpare le due ripartizioni meno popolose, creandone una gigantesca (America settentrionale e centrale più Africa, Asia, Oceania e Antartide) oppure una disproporzione ancor maggiore di quella attuale tra il numero dei cittadini italiani residenti nelle attuali ripartizioni e l’entità dei senatori eletti in esse (oggi sono 2 senatori per circa 2.700.000 cittadini in Europa, 2 per circa 1.600.000 in America meridionale, 1 per circa 450.000 in America settentrionale e centrale, 1 per circa 300.000 in Africa, Asia, Oceania e Antartide il che varrebbe a significare un mero diritto di tribuna per gli eletti all’estero, anziché una vera forma di rappresentanza”.

Vedremo  gli sviluppi futuri di questa iniziativa parlamentare che non condividiamo – sottolinea ancora  Rino Giuliani- , che si colloca dentro una campagna  elettorale già iniziata per le prossime elezioni europee e che avviene in un quadro di incertezze politiche .

A dire il vero- conclude il portavoce del Forum delle Associazione degli  italiani  nel mondo (FAIM), Rino Giuliani – “ci aspettavamo che l’organizzazione più rappresentativa del mondo dell’associazionismo in emigrazione venisse audita attesa la vasta platea di  connazionali rappresentati nel FAIM, attraverso il centinaio di associazioni aderenti e presenti in tutti i luoghi di emigrazione e atteso il pluralismo  che la caratterizza, la sua autonomia dalle forze politiche e quindi la sua libertà  da condizionamenti, garanzia di una voce rappresentativa  delle esigenze degli emigranti, in grado di esprimere un parere ponderato degli orientamenti prevalenti che i nostri connazionali all’estero hanno, anche in merito alle riforme costituzionali e al ruolo degli eletti all’estero”.