Portavoce delle esigenze delle comunità italiane nel mondo: nel dibattito svolto oggi pomeriggio in videoconferenza, i consiglieri del Consiglio generale degli italiani all’estero hanno evidenziato criticità e priorità ad eletti all’estero Dgit nel quinto incontro tematico convocato in plenaria.
Tanti e diversi gli spunti emersi, anche in ragione delle differenze territoriali, che hanno animato il dibattito moderato dal segretario generale Michele Schiavone.
Silvana Mangione (Usa) ha prima evidenziato le difficoltà incontrate dagli enti gestori in Nord America – così come in altre parti del mondo – alla luce dell’applicazione della nuova circolare emanata dal Maeci e della pandemia da coronavirus. Di fronte all’emergenza, ha sottolineato, “si è lavorato a stretto contatto con le associazioni”. Per questo sarebbe “importante e necessario che Cgie, Comites e Associazioni facciano sintesi di quanto fatto, raccogliendo informazioni sulle azioni e sulle forze messe in campo in tempo di covid”.
Per Andrea Mantione (Olanda) le priorità delle politiche per gli italiani nel mondo dovrebbero essere previdenza e lavoro: il consigliere prima ha criticato l’Inps che “non ha prolungato la campagna di esistenza in vita”, e poi sostenuto la necessità di “una commissione parlamentare che convochi il presidente Tridico per acquisire informazioni sul funzionamento dell’Istituto, sugli atteggiamenti autoritari espressi in occasione della mancata proroga e sulle lacune delle sedi provinciali dell’Inps in cui giacciono pratiche inevase da anni”. Per contrastare la precarietà del lavoro, Mantione ha ripresentato ai colleghi un suo progetto che coinvolge la ristorazione all’estero e le Camere di Commercio.
Vittorio Pessina, che al Cgie rappresenta Forza Italia, ha criticato la esigua presenza di eletti all’estero sottolineando in particolare l’assenza della senatrice Alderisi. “Il Cgie deve poter contare sulla presenza dei parlamentari”, invece “secondo me solo 5 o 6 sono attivi e veramente utili alle problematiche che dibattiamo in tutti i nostri incontri. Se togliamo Garavini, Giacobbe, Ungaro, La Marca, Schirò e Nissoli, gli altri sono assenti dal dibattito parlamentare e questo è molto grave, se pensiamo anche a quanto ci siamo dati da fare contro la riduzione dei parlamentari”. Un impegno, ha riconosciuto, che non ha avuto risultati visto che al recente referendum i “sì” ai tagli all’estero ha avuto percentuali più alte che in Italia: “di chi è la colpa? Della rappresentanza parlamentare, abbastanza assente. La prova provata l’abbiamo nella partecipazione di oggi, 6 su 18”.
Ancora sul fronte dell’insegnamento all’estero, secondo Fernando Marzo oltre ai docenti inviati all’estero dalla Farnesina, i corsi dovrebbero poter contare anche “sulle professionalità presenti nei nostri Paesi”.
Mancuso (Germania), che si è detto “rincuorato dalle parole di Vignali su contributi ai Comites”, ha elencato tutti i temi che dovrebbero essere al centro del lavoro della costituenda bicamerale, mentre Luigi Billè (Uk) ha auspicato “leggi-quadro in deroga, che sostituiscano quelle, come la 153/71, che ormai sono vecchie e desuete, fuori dal tempo”.
Vecchia di 12 anni è anche l’ultima convocazione della conferenza permanente Stato – regioni – Pa – Cgie, ha ricordato Manfredi Nulli (Uk): “il ministro Boccia aveva convocato ad aprile la quarta plenaria della conferenza” ma la pandemia lo ha impedito. A novembre, ha anticipato, “ci sarà un’altra riunione della Cabina di regia per dialogare con interlocutori istituzionali” con l’obiettivo di organizzare “un incontro di spessore”.
La critica situazione in Venezuela è stata al centro dell’intervento di Nello Collevecchio che ha lanciato “un appello a pensare in particolare al “dramma – paese” che vivono i venezuelani”, “abbandonati anche dalle regioni, tranne due eccezioni”.
Una mancanza di collaborazione che, in senso più lato, è stata stigmatizzata anche da Giuseppe Stabile (Spagna): “non esiste collaborazione; noi abbiamo segnalazioni di connazionali che hanno bloccata la pensione da mesi, non è una situazione che si risolvere con una interrogazione! I patronati lo sanno? Come mai la collettività non percepisce il lavoro che parlamentari, noi del Cgie, e i patronati stiamo facendo?”. Forse, ha argomentato Stabile, “una delle ragioni è che i fondi per i progetti dei Comites non vengono spesi sul territorio”.
Dalla Germania, Tony Mazzaro ha posto l’accento sull’importanza di riaprire i termini per il “riacquisto della cittadinanza a favore di chi ha dovuto rinunciarvi per lavorare all’estero”. Sulle elezioni dei Comites, “non ha senso votare l’anno prossimo con la stessa legge”.
Il Covid, ha detto invece Gianluca Lodetti, ha “aumentato la richiesta di protezione dalle fasce più deboli, cioè anziani e nuove migrazione”. La politica “ha fatto la sua parte, l’abbiamo percepito dai fondi assistenza, dal reddito di emergenza anche per i rimpatriati iscritti Aire, fino al superbonus”, ma l’emergenza è talmente diffusa che “viene messa a repentaglio l’azione che patronati e rete consolare fanno normalmente”. Per questo “una sinergia tra i vari soggetti è assolutamente necessaria. Non farla è omissione di soccorso”, ha sottolineato prima di ricordare ai colleghi anche il blocco delle pensioni agli studenti orfani. È prioritario prepararsi al meglio anche sul fronte della “formazione professionale” perchè in un prossimo futuro “si sarà una nuova ondata migratoria”.
Di emergenza e fondi per l’assistenza ha parlato Eleonora Medda (Belgio): “dei fondi disponibili ne sono stati richiesti e utilizzati la metà; rimangono due mesi per l’utilizzo di ciò che rimane?”. La Farnesina “per allargare la platea dei beneficiari aveva previsto modalità aggiuntive di intervento che però in Europa non sono state messe in pratica, penso agli aiuti per le micro imprese, all’accesso facilitato per la didattica ai bambini in difficoltà, ad esempio. Insomma, ad interventi che richiedevano più tempo per la loro implementazione”. Ora, ha aggiunto, “sappiamo che purtroppo l’epidemia si acuisce e che sarà un inverno molto lingo e difficile: per questo auspico che questi fondi possano essere utilizzati anche nel 2021, perchè arriveranno tante altre richieste di aiuto e ci sarebbe più tempo per una corretta informazione”.
Sul tema rappresentanza, Medda si è detta “convinta che dovremo fare uno sforzo, tutti, per far vedere la luce ad una riforma prima delle prossime elezioni. I tempi sono strettissimi ma c’è stato il referendum, i 18 eletti diventeranno 12, dobbiamo smettere di pensare che da una parte ci sono i parlamentari e dall’altra noi: facciamo parte di un’architettura istituzionale da vedere nel suo complesso. Insistiamo per un rafforzamento degli organismi intermedi. Spingiamo sull’acceleratore”.
D’accordo su questo punto anche Rodolfo Ricci (Italia) secondo cui l’obiettivo del Cgie deve essere di “dare una rappresentanza proporzionata e decente ai 6 milioni di italiani all’estero: se dobbiamo farlo con la circoscrizione estero o obbligando i partiti a includere iscritti all’Aire nei collegi nazionali non lo so; l’importante è che la riforma di Comites e Cgie sia portata a traguardo”, anche “in una prospettiva futura, con probabili nuovi flussi”.
Le difficoltà dei pensionati alle prese con la campagna di accertamento dell’esistenza in vita sono stati richiamati anche da Rita Blasioli (Brasile): “in America Latina ci sono molte criticità dovute alla pandemia in corso. Ringrazio il Dg Vignali che ci ha comunicato la possibilità della videochiamata dei Consolati, ma ciò non elimina il , rammarico per la risposta del presidente Tridico, secondo cui visto che i tempi della campagna sono lunghi non ci saranno problemi. Non capisce che l’anziano quando riceve la lettera della banca si precipita dai patronati: la possibilità di videochiamare è di oggi, non esiste sul formulario che riceveranno a casa. Come controlliamo i flussi e la salute di questi anziani? L’Inps è insensibile e discriminatoria: noi in Sud America viviamo la stessa situazione che c’era in Italia a marzo”.
Quanto al rinnovo dei Comites, ha aggiunto, “anche io sono contraria a votare con l’attuale legge. A Palermo abbiamo promesso ai giovani che ci sarebbe stato un rinnovo, anche come incentivo alla loro partecipazione”.
Dopo un telegrafico intervento della senatrice Garavini che è tornata a ribadire che “la questione non è la mancanza di volontà politica” nell’approvare la legge di riforma, “ma il fatto che vista l’emergenza, in Parlamento arrivano solo provvedimenti sul Covid”, Paolo Da Costa (Svizzera) ha ricordato che “in una nota il sottosegretario Merlo e il Dg Vignali hanno detto che sono state stanziate risorse per il rinnovo di Comites e Cgie, questo vuol dire che si sa anche già come si vota”.
Per Nello Gargiulo (Cile) il Cgie dovrebbe “approfittare di questo periodo per riprendere il lavoro consegnato a Merlo e, alla luce delle nostre esperienze, aggiornarlo così da consegnarlo il più completo possibile” e “tornare a votare”.
Nella sua replica, il Direttore generale Vignali si è detto più che d’accordo con Lodetti sul bisogno di “fare squadra con i patronati: riproporrò a breve, a livello politico, la nostra convenzione che è pronta e che è focalizzata su anziani e nuova mobilità, cioè proprio i gruppi più deboli colpiti da questa emergenza. Potete contare sul mio impegno”.
“Molto importante”, ha aggiunto, anche l’intervento della consigliera Medda sulla “conservazione” dei fondi per l’emergenza anche nel 2021: “lo stiamo già facendo: stiamo cercando di conservare i residui per poterli usare l’anno prossimo, quando sarà difficile averne altri”.
Quanto ai fondi per le elezioni dei Comies di cui parlava il consigleire Da Costa, Vignali ha precisato: “ho preso atto di quello che ha detto il sottosegretario Merlo e ribadito dalla senatrice Garavini, ma io al vertice non c’ero, non ho conferme diverse dalle vostre. Spero che queste risorse ci siano per onorare l’impegno di tenere le elezioni dei Comites nel 2021”. (m.c.\aise)